Già gli antichi Egizi conoscevano le proprietà benefiche dell’acqua di mare e la utilizzavano per trattare la pelle e disinfettare ferite e piaghe. E nel corso della storia l’uomo ha sempre rivolto grande attenzione all’acqua, ai vegetali e ai minerali presenti negli ambienti marini. Il termine talassoterapia deriva dal greco (thalassa = mare e thérapeia = cura) e si riferisce a tutte le pratiche terapeutiche che utilizzano i seguenti mezzi: acqua di mare, sole, clima, sabbia, alghe, fanghi. Grazie alla talassoterapia è possibile prevenire e curare patologie dermatologiche, respiratorie, articolari, circolatorie, infiammatorie, infettive. Considerata l’efficacia di queste terapie, le scienze cosmetiche negli anni hanno studiato gli effetti dei derivati marini a livello cutaneo, mettendo a punto ingredienti efficaci che oggi sono utilizzati nei prodotti per il corpo e rientrano nella cosiddetta talassocosmesi. Vediamo alcuni di questi ingredienti.
Acqua marina
E’ una soluzione formata da diversi sali sciolti in acqua, la cui composizione risulta costante nei diversi mari, mentre la concentrazione varia. Ad esempio la salinità media delle acque degli oceani si aggira intorno al 35‰, ma esistono mari più salati, come il Mediterraneo (38-39‰) e il Mar Rosso (40‰). La concentrazione di sale nel Mar Morto è otto volte superiore a quella degli oceani, per questo le sue acque e i suoi fanghi sono molto apprezzati in ambito dermocosmetico. Tra i principali elementi presenti nell’acqua marina troviamo: cloro, sodio, magnesio, solfato, calcio, potassio, bicarbonato... L’acqua di mare fa bene alla pelle, soprattutto nella prevenzione e nel trattamento della cute impura e a tendenza acneica, ma anche nei casi di gonfiore, ritenzione idrica e invecchiamento cutaneo.
Sale marino
Il sale è un ingrediente molto apprezzato in ambito dermocosmetico. Viene usato negli scrub per eliminare le cellule morte dagli strati più superficiali dell’epidermide e restituire alla pelle un aspetto giovane, luminoso e sano. Se viene sciolto in acqua, magari con qualche goccia di olio essenziale, svolge un’azione disintossicante, sgonfia la pelle e le restituisce elasticità, grazie alle proprietà osmotiche del sale. Per non parlare poi degli effetti rilassanti di un pediluvio a base di sale, un vero e proprio toccasana per riposare i piedi e le gambe dopo una dura giornata di lavoro. Negli ultimi anni il sale ha avuto molto successo anche nel settore del wellness, basti pensare alle vasche saline e alla grotta di sale. Quest’ultima è una stanza dotata di pareti e pavimento completamente ricoperti di sale. All’interno la temperatura è compresa tra i 18° e i 24°C, a seconda delle necessità, e la percentuale di umidità varia tra il 40 e il 60%. Il sale viene micronizzato nell’atmosfera attraverso una speciale apparecchiatura: si ottiene così un microclima che offre i benefici tipici delle località balneari, derivanti dall’inalazione di aria ricca di particelle saline.
Alghe marine
Sono ricche di preziose sostanze che le rendono ingredienti ideali per la messa a punto di prodotti e trattamenti dermocosmetici. Gli usi delle alghe e dei loro derivati sono davvero innumerevoli e talvolta curiosi: alcuni estratti vengono impiegati per produrre dentifrici, schiume da barba, creme e unguenti per il corpo, ma anche filtri per l’aria, smalti e composti ceramici per il rivestimento di forni. In cosmetologia gli estratti di alghe vengono utilizzati per le proprietà idratanti, protettive, antiage, rigeneranti, nutrienti, detossinanti, filtranti UV e antiacne. Alcuni studi hanno dimostrato che l’applicazione cutanea di alghe marine o loro derivati aumenta l’idratazione della pelle, rinforza la barriera cutanea, favorisce il ripristino del film idroacidolipidico, lenisce i fenomeni infiammatori e contrasta la formazione di radicali liberi, riducendo i danni del foto-invecchiamento. Tra le principali sostanze contenute nelle alghe marine troviamo: - polisaccaridi: utilizzati in cosmetologia come additivi reologici (agar-agar, carragenine, alginati) nei processi di gelificazione, viscosizzazione e nella stabilizzazione delle emulsioni, delle sospensioni e delle schiume; - minerali e oligoelementi: regolano il potenziale ionico delle cellule, assicurano ai tessuti la giusta vitalità, controllano l’idratazione cutanea e intervengono nelle reazioni enzimatiche; - vitamine (A, B1, B2, B12, E): proteggono le cellule dallo stress ossidativo conseguente all’azione dei radicali liberi, favoriscono i processi rigenerativi della pelle, assicurano la corretta funzionalità dei tessuti; - aminoacidi: sono importanti per la sintesi delle proteine, tra cui la cheratina, fondamentale per conferire allo strato corneo la giusta resistenza agli stimoli meccanici. Inoltre gli aminoacidi essenziali favoriscono la sintesi di collagene ed elastina, aumentando il tono e l’elasticità della pelle; - acidi grassi polinsaturi: regolano la flessibilità delle membrane cellulari, favorendo gli scambi di sostanze tra l’interno e l’esterno delle cellule; - enzimi: catalizzano numerose reazioni biochimiche della pelle, favoriscono la riparazione cellulare, contrastano i danni dello stress ossidativo, prevengono i processi di invecchiamento.
Fanghi marini
Dopo essere stati immersi in acqua marina vengono applicati direttamente sulla pelle sotto forma di impacchi per circa 30 minuti. Al termine della posa, si rimuove il fango con una doccia e si effettua un bagno in acqua di mare riscaldata alla temperatura di 37-38°C. Questi trattamenti sono molto utili per trattare i disturbi artrosici e reumatici, ma anche per contrastare i ristagni di liquidi tipici della cellulite e per restituire morbidezza e tono alla pelle. L’azione sinergica dei fanghi e delle alghe favorisce la circolazione cutanea, facilita il drenaggio dei liquidi interstiziali e l’eliminazione delle tossine e aumenta l’elasticità e il tono dei tessuti. Una proprietà importante dei fanghi è la “plasticità”, da cui dipende il grado di malleabilità e la spalmabilità sulla cute. La plasticità è legata al numero e alle dimensioni delle particelle presenti nella fase solida: aumenta all’aumentare del numero di particelle e al diminuire delle loro dimensioni. Inoltre la plasticità del fango è direttamente proporzionale alla sua capacità di trattenere acqua.
Andrea Bovero
Presidente del Comitato Internazionale di Estetica e di Cosmetologia (CIDESCO) Sezione Italia
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tratto da Bellezza in Farmacia n.2/2016